Il Catechismo abbreviato di Westminster del 1648

1. Qual è lo scopo principale della vita umana?
Lo scopo principale della vita umana è dare gloria a Dio e godere per sempre della sua presenza. Commento.

[1 Co. 10:31; Ro. 11:36; Ap. 4:11; Sl. 73:25-27].

2. Come possiamo realizzare così la nostra vita?
Noi potremo realizzare la nostra vita nel senso ora delineato lasciandoci guidare dalla Parola di Dio contenuta nella Bibbia. Dio ha voluto che essa fosse per noi l'unica autorevole regola della nostra fede e della nostra condotta. Essa è costituita dall'Antico e dal Nuovo Testamento. Commento.

[2 Ti. 3:16; Ap. 22:18,19].

3. Qual è l'insegnamento principale della Bibbia?
Le Scritture ci insegnano in primo luogo che cosa noi dobbiamo credere al riguardo di Dio e quali siano i doveri che noi abbiamo verso di Lui.

[2 Ti. 1:13; 3:16; Gv. 20:30,31; Mi. 6:8].

4. Che cosa intendiamo quando ci riferiamo a Dio?
Quando ci riferiamo a Dio noi parliamo di una persona spirituale, infinita, eterna ed immutabile nel suo essere, nella sua sapienza, potere, santità, giustizia, bontà e verità.

[Gv. 4:24; Gb. 11:7-9; Sl. 90:2; Gm. 1:17; Es. 3:14; 34:6,7; Sl. 147:5; Ap. 4:8; 15:4; Es. 36:6,7]

5. Esiste più di un Dio?
No, non vi è che un solo Dio, il Dio vivente e vero. 

[De. 6:4; Gr. 10:10; 1 Co. 8:4].

6. Che cosa ci dice la Bibbia sull'essenza di Dio?
La Bibbia ci dice che pur essendo Dio uno, in Lui vi sono tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

[Mt. 28:19; 2 Co. 13,14; 1 Gv. 5:7].

7. Che cosa si intende quando si parla dei "decreti" di Dio?
I decreti di Dio sono il Suo eterno proposito, secondo il consiglio della Sua volontà, per cui Egli, per la Sua propria gloria, ha prestabilito tutto ciò che deve accadere.

[Ef. 1:4-11; Ro. 9:22,23; 11:36; Is. 46:10; Gb. 14:5; Pv. 16:4].

8. Come Dio esegue tutti i suoi decreti?
Dio esegue tutti i suoi decreti nell'opera della creazione e della provvidenza.

9. Che cos'è l'opera della creazione?
L'opera della creazione consiste nel fatto che Dio ha portato all'esistenza ogni cosa dal nulla, tramite la potenza della Sua Parola, nello spazio di sei giorni, e il tutto era molto buono.

[Ge. 1; Eb. 11:3].

10. In che modo Iddio creò l'essere umano?
Iddio creò l'essere umano maschio e femmina, secondo l'immagine di sé stesso, in conoscenza, giustizia e santità, con il dominio su tutte le creature.

[Ge. 1:26-28; Cl. 3:10; Ef. 4:24].

11. In che cosa consiste l'opera della divina provvidenza?
L'opera della divina provvidenza consiste nel fatto che Dio preserva nel modo più santo, saggio e potente, come pure governa, tutte le Sue creature e tutte le loro azioni. Commento.

[Eb. 1:3; Sl. 145:17; 104:24; Is. 28:29; Sl. 103:19; Mt. 10:29-31].

12. Quale speciale atto di provvidenza Dio ha fatto verso l'essere umano nello stato in cui era stato creato?
Nel creare l'essere umano Dio aveva stabilito con esso un patto che gli avrebbe garantito la vita se egli avesse obbedito perfettamente alla Sua volontà. Nel contempo Egli gli aveva proibito, sotto pena di morte, di mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male.

[Os. 6:7; Ro. 10:5; Ga. 3:12; Ge. 2:17].

13. I nostri progenitori continuarono a vivere nello stato in cui erano stati originalmente creati?
I nostri progenitori, essendo stati creati con una volontà libera, sono decaduti dallo stato in cui erano stati originalmente creati, peccando contro Dio.

[Ge. 3:6-8].

14. Che cos'è il peccato?
Peccato significa non conformare sé stessi alla legge che Dio ha stabilito per noi oppure trasgredirla.

[1 Gv. 3:4]

15. Quale è stato il peccato per il quale i nostri progenitori sono decaduti dallo stato in cui originalmente erano stati creati?
Il peccato per il quale i nostri progenitori sono decaduti dallo stato in cui originalmente erano stati creati è stato quello di mangiare il frutto che era stato loro categoricamente proibito di nutrirsi.

[Ge. 3:6,12]

16. Quali conseguenze ha avuto il peccato di Adamo e di Eva su tutta la loro discendenza?
Il peccato di Adamo e di Eva ha contaminato tutta la loro discendenza naturale, perché il patto che Dio aveva stabilito con Adamo includeva tutti i suoi discendenti. Per questo in Adamo noi pure abbiamo peccato, con lui siamo decaduti, ed insieme a lui noi subiamo tutte le conseguenze del suo peccato.

[Ge. 2:16-19; Ro. 5:12; 1 Co. 15:21,22]

17. In quale condizione la caduta trascinò l'umanità?
La caduta trascinò l'umanità in condizione di peccato e di miseria.

[Ro. 5:12]

18. In che cosa consiste la condizione di peccato in cui è decaduto l'essere umano?
La condizione di peccato nella quale è decaduto l'essere umano consiste nel fatto che (1) tutti siamo colpevoli del primo peccato di Adamo; (2) siamo tutti privi della nostra originaria giustizia; (3) la nostra natura è totalmente corrotta. Questo viene chiamato 'peccato originale' ed esso si accompagna a tutte le trasgressioni che di fatto noi compiamo.

[Ro. 5:12-19; 5:10-20; Ef. 2:1-3; Gm. 1:14,15; Mt. 15:19].

19. In che cosa consiste la condizione di miseria in cui è decaduto l'essere umano?
Tutta l'umanità, con la sua caduta, ha perduto la comunione che aveva con Dio ed è soggetta alla sua ira e maledizione. Essa si è resa così passibile di tutte le miserie di questa vita, alla morte stessa, ed alle pene eterne dell'inferno.

[Ge. 3:8,10,24; Ef. 2:2,3; Ga. 3:10; La. 3:29; Ro. 6:23; Mt. 25:41,46].

20. Dio ha forse lasciato che tutta l'umanità perisse in condizione di peccato e di miseria?

Dio, per semplice suo beneplacito, ha eletto alcuni da ogni eternità a vita eterna stabilendo con loro un patto di grazia affinché fossero liberati dalla condizione di peccato e di miseria e fossero portati in condizione di salvezza tramite un Redentore.

[Ef. 1:4,5; Gv. 5:16; Ro. 3:20-22; 11:27; Ga. 3:21,22].

21. Chi è il Redentore degli eletti di Dio?
L'unico Redentore degli eletti di Dio è il Signore Gesù Cristo, il quale, essendo l'eterno Figliolo di Dio, è divenuto uomo. Egli era e continua ad essere così per sempre Dio ed uomo in due nature distinte, ma un'unica persona.

[1 Ti. 2:5,6; Gv. 1:14; Ga. 4:4; Ro. 9:5; Lu. 1:35; Cl. 2:9; Eb. 7:24,25].

22. In che modo Cristo, essendo Figlio di Dio, è divenuto un essere umano?
Cristo, il Figliolo di Dio, è divenuto un essere umano assumendo un vero corpo ed un'anima ragionevole. E' stato concepito per la potenza dello Spirito Santo nel ventre della Vergine Maria ed è nato da lei, rimanendo però privo della contaminazione del peccato.

[Eb. 2:14,16; 10:5; Mt. 26:38; Lu. 1:27,31,35,42; Ga. 4:4; Eb. 4:15; 7:26].

23. In che modo Cristo svolge il suo compito di Redentore?
Cristo svolge il suo compito di Redentore in qualità di profeta, di sacerdote, e di re, e lo fa sia nel suo stato di umiliazione che di esaltazione.

[At. 3:21,22; Eb. 12:25, Cfr. 2 Co. 13:3; Eb. 5:5-7; 7:25; Sl.2:6; Is. 9:6,7; Mt. 21:5; Sl. 2:8-11].

24. In quale modo Cristo esplica la funzione di profeta?
Cristo esplica la funzione di profeta, rivelandoci, nella Sua Parola e nel Suo Spirito, la volontà di Dio per la nostra salvezza.

[Gv. 1:18; 1 Pi. 1:10-12; Gv. 15:15; Gv. 20:31].

25. In quale modo Cristo esplica la funzione di sacerdote?
Cristo esplica la funzione di sacerdote, nell'offrire una volta per sempre sé stesso come sacrificio atto a soddisfare la giustizia di Dio e a riconciliarci con Dio, nonché nell'intercedere incessantemente per noi.

[Eb. 9:14,28; 2:7; 6:24,25].

26. In quale modo Cristo esplica la funzione di re?
Cristo esplica la funzione di re rendendoci sottoposti a Lui nel governarci e nel difenderci, nonché nel reprimere e vincere tutti i nemici nostri e suoi. Commento.

[At. 15:14-16; Is. 33:22; Is. 32:1,2; 1 Co. 15:25].

27. In che cosa consiste l'umiliazione di Cristo?
L'umiliazione di Cristo consiste (1) nel suo nascere, ed in una condizione umile, (2) nel vivere sottoposto alla legge e a tutte le miserie di questa vita, come pure all'ira di Dio, nonché (3) nel morire sulla croce, (4) nell'essere sepolto, e (5) nell'essere soggetto per un certo tempo al potere della morte.

[Lu. 2:7; Ga. 4:4; Eb. 12:2,3; Is. 53:2,3; Lu. 22:44; Mt. 27:46; Fl. 2:8; 1 Co. 15:3,4; At. 2:24-31].

28. In che cosa consiste l'esaltazione di Cristo?
L'esaltazione di Cristo consiste (1) nel risorgere dalla morte il terzo giorno, (2) nell'ascendere al cielo, (3) nel sedere alla destra di Dio Padre, (4) e nel ritornare l'ultimo giorno come giudice del mondo.

[1 Co. 15:4; Mc. 16:19; Ef. 1:20; At. 1:11; 1 :31].

29. Come possiamo arrivare a godere dei benefici risultanti dalla redenzione operata da Cristo?
Possiamo arrivare a godere dei benefici risultanti dalla redenzione operata da Cristo quando lo Spirito Santo li applica alla nostra persona.

[Gv. 1:11,12; Tt. 3:5,6].

30. In che modo lo Spirito Santo applica alla nostra persona la redenzione operata da Cristo?
Lo Spirito Santo applica alla nostra persona la redenzione operata da Cristo quando, chiamandoci efficacemente alla fede, ci unisce a Cristo.

[Ef. 1:13,14; Gv. 6:37,39; Ef. 2:8; Ef. 3:17; 1 Co. 1:9].

31. Quando può ritenersi efficace la vocazione che lo Spirito Santo ci rivolge?
La vocazione che lo Spirito Santo ci rivolge può ritenersi efficace quando (a) giungiamo ad essere persuasi del nostro del nostro peccato e della nostra miseria, (2) la nostra mente viene illuminata dalla conoscenza di Cristo e (3) la nostra volontà viene rinnovata. Così persuadendoci Egli ci mette in grado di abbracciare Gesù Cristo e la grazia che l'Evangelo ci offre.

[2 Ti. 1:9; 2 Te. 2:13,14; At. 2:37; At. 26:18; Ez. 36:26,27; 1 Gv. 6:44,45; Fl. 2:13].

32. Quali sono i benefici che possono godere in questa vita coloro che sono stati chiamati efficacemente dallo Spirito Santo a godere della redenzione operata da Cristo?
Coloro che sono stati efficacemente chiamati dallo Spirito Santo a godere della redenzione operata da Cristo ottengono in questa vita i benefici (1) della giustificazione, (2) dell'adozione, (3) della santificazione, come pure (4) quanti altri li accompagnano o ne conseguono.

[2 Ro. 8:30; Ef. 1:5; 1 Co. 1:26.30].

33. Che cos'è la giustificazione?
La giustificazione è un atta della grazia di Dio per cui Egli perdona tutti i nostri peccati e ci accetta considerandoci giusti ai suoi occhi per il solo merito della giustizia di Cristo, la quale ci viene accreditata e che riceviamo per sola fede.

[Ro. 3:24,25; 6:6-8; 2 Co. 5:19,21; Ro. 5:1 -19; Ga. 2:16; Fl. 3:9].

34. Che cos'è l'adozione?
L'adozione è un atto della grazia di Dio, per la quale noi veniamo accolti a far parte dei numero dei figlioli di Dio acquisendo così il diritto ai privilegi che questa condizione comporta.

[1 Gv. 3:1; Gv. 1:12; Ro. 8:17].

35. Che cos'è la santificazione?
La santificazione è l'opera della grazia di Dio per la quale (1) noi veniamo rinnovati completamente secondo l'immagine di Dio, e (2) veniamo messi sempre più in grado di morire al peccato e di vivere una vita di giustizia.

[2 Te. 2:13; Ef. 4:23,24; Ro. 6:4,6; Ro. 8:1].

36. Quali sono i benefici che, in questa vita, si accompagnano o derivano dalla giustificazione, dall'adozione, e dalla santificazione?
I benefici che, in questa vita si accompagnano o derivano dalla giustificazione, dall'adozione, e dalla santificazione sono: (1) la certezza che Dio ci ama, (2) la pace della nostra coscienza, (3) la gioia nello Spirito Santo, (4) il progresso nella grazia, e (5) la perseveranza sino alla fine.

[Ro. 5:1,2,5; Ro. 14:1; Pr. 4:18; 1 Gv. 5:13; 1 Pi. 1:5].

37. Quali benefici ricevono da Cristo i credenti alla loro morte?
Le anime dei credenti, alla loro morte, vengono rese perfette in santità, ed immediatamente passano nella gloria, mentre il loro corpo, rimanendo unito a Cristo, riposa nelle loro tombe fino alla risurrezione.

[Eb. 12:23; 2 Co. 5:1,6,8; Fl. 1:23; Lu. 23:43; 1 Te. 4:14; Is. 57:2; Gb. 19:26,27].

38. Quali sono i benefici che i credenti ricevono da Cristo nel momento della loro risurrezione?
Nel momento della loro risurrezione i credenti risuscitano alla gloria, saranno apertamente riconosciuti ed assolti nel giorno del giudizio, e resi perfettamente benedetti nella gioia di Dio per tutta l'eternità.

[1 Co. 15:43; Mt. 25:23; 10:32; 1 Gv. 3:2; 1 Co. 13:12; 1 Te. 4:17,18].

39. Quale dovere Dio prescrive dall'essere umano?
Il dovere che Dio prescrive dall'essere umano è l'obbedienza alla Sua volontà rivelata.

[ Mi. 6:8; 1 Sa. 15:22].

40. Qual è la prima regola da obbedire che Dio ha rivelato all'essere umano?
La regola che per primo Dio ha rivelato all'essere umano affinché fosse obbedita è la legge morale.

[Ro. 2:14,15].

41. Dov'è riassunta questa legge morale?
La legge morale è riassunta nei dieci comandamenti

[De. 10:4; Mt. 19:17].

42. Qual è la somma dei dieci comandamenti?
La somma dei dieci comandamenti è: Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente; e il tuo prossimo come te stesso.

[Mt. 22:3 -40]

43. Qual' è l'introduzione ai dieci comandamenti?
L'introduzione ai dieci comandamenti è compresa in queste parole: "Io sono il Signore Iddio tuo, che ti ho tratto fuori dal paese d'Egitto, dalla casa di servitù.

[Es. 20:2].

44. Che cosa ci insegna l'introduzione ai dieci comandamenti?
L'introduzione ai dieci comandamenti ci insegna che, in quanto Dio è il Signore, e il nostro Dio e Redentore, noi siamo tenuti ad osservare tutti i suoi comandamenti. Commento.

[Lu. 1:74,75; 1 Pi. 1:15-19].

45. Qual è il primo comandamento?
Il primo comandamento è: "Non avere altri dei nel mio cospetto".

[Es. 20:3].

46. Che cosa si prescrive nel primo comandamento?
Nel primo comandamento si prescrive di conoscere e di riconoscere Dio come l'unico e vero Dio, e come il nostro Dio; nonché di adorarlo e di glorificarlo come tale. 

[1 Cr. 28:9; De. 26:1; Mt. 4:10; Sl. 29:2].

47. Che cosa si proibisce nel primo comandamento?
Nel primo comandamento si proibisce il negare, oppure il non rendere il debito culto e gloria al vero Dio come Dio, e come nostro Dio; e dare il culto e la gloria che spetta solo a Lui ad altri.

[Sl. 14:1; Ro. 1:21; Sl. 81:10,11; Ro. 1:25,26].

48. Che cosa ci viene specificatamente insegnato nelle parole: 'nel mio cospetto' nel primo comandamento?
Le parole 'nel mio cospetto' nel primo comandamento ci insegnano che Dio, il quale vede ogni cosa, considera cosa molto grave ed è molto dispiaciuto del peccato di avere altri dei.

[Ez. 8:5; Sl. 46:20].

49. Qual è il secondo comandamento?
Il secondo comandamento è: "Non farti scultura alcuna, né immagine alcuna di cosa che sia in cielo di sopra, né di cosa che sia in terra di sotto, né di cosa che sia nelle acque di sotto alla terra, non adorare quelle cose, e non servire loro; perché Io sono il Signore Iddio tuo, e io sono un Dio geloso, che visito l'iniquità dei padri sopra i figlioli, fino alla terza ed alla quarta generazione di coloro che mi odiano; e uso benignità in mille generazioni verso coloro che mi amano, e osservano i miei comandamenti".

[Es. 20:4-6].

50. Che cosa si prescrive nel secondo comandamento?
Nel secondo comandamento si prescrive di ricevere, osservare, e conservare puro ed integro, tutto il culto e le ordinanze che Dio ha stabilito nella Sua Parola.

[De. 32:46; Mt. 28:20; At. 2:42].

51. Che cosa si proibisce nel secondo comandamento?
Nel secondo comandamento si proibisce il culto di Dio attraverso immagini o attraverso qualsiasi altra cosa che non sia esplicitamente stabilita nella Sua Parola. 

[De. 4:15-19; Es. 32:5,8; De. 12:31,32].

52. Quali ragioni vengono aggiunte al secondo comandamento?
Le ragioni aggiunte al secondo comandamento sono: la sovranità di Dio su di noi, la sua proprietà su di noi, e lo zelo che lui dimostra verso tutto ciò che gli appartiene.

[Sl. 95:2,3,6; Sl. 45:11; Es. 34:13,14]

53. Qual è il terzo comandamento?
Il terzo comandamento è: "Non usare il Nome del Signore Iddio tuo invano, perché il Signore non terrà per innocente chi avrà usato il Suo Nome invano".

[Es. 20:7].

54. Che cosa si prescrive nel terzo comandamento?
Nel terzo comandamento si prescrive l'uso santo e riverente dei nomi, titoli, attributi, ordinanze, Parola, ed opere di Dio.

[Mt. 6:9; De. 28:58; Sl. 68:4; Ap. 15:3,4; Ml. 1:11,14; Sl. 138:1,2; Gb. 36:24].

55. Che cosa si proibisce nel terzo comandamento?
Il terzo comandamento proibisce qualsiasi discredito, offesa, profanazione od abuso di tutto ciò attraverso il quale Dio si fa conoscere.

[Ml. 1:6,7,12; 2:2; 3:14].

56. Quale ragione viene annessa al terzo comandamento?
La ragione che viene annessa al terzo comandamento è questa: per quanto coloro che infrangono questo comandamento possano sfuggire alla punizione inflitta da uomini, il Signore nostro Dio non permetterà che sfuggano al Suo giusto giudizio.

[1 Sa. 2:12,17,22,29; 3:2; De. 28:58,59].

57. Qual è il quarto comandamento?
Il quarto comandamento è: "Ricordati del giorno di riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa in essi ogni opera tua. Ma il settimo giorno è il riposo al Signore Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figliolo, né la tua figliola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte. Perché in sei giorni il Signore fece il cielo, e la terra, e il mare, e tutto ciò che in essi, e si riposò al settimo giorno; perciò il Signore ha benedetto il giorno del riposo, e lo ha santificato.

[Es. 20:8-11].

58. Che cosa si prescrive nel quarto comandamento?
Nel quarto comandamento si prescrive di conservare particolarmente dedicati al Signore quei tempi che Egli ha stabilito nella Sua Parola; in particolare un intero giorno su sette, per essere come un santo 'sabato' dedicato a Lui.

[De. 5:12-14].

59. Quale giorno su sette Dio ha stabilito per essere il suo settimanale 'sabato'?
Dall'inizio del mondo fino alla risurrezione di Cristo, Dio ha stabilito il settimo giorno della settimana per essere il Suo 'sabato'; mentre da allora Egli ha stabilito il primo giorno della settimana. Esso è il 'sabato' cristiano, questo dovrà così continuare ad essere fino alla fine del mondo.

[Ge. 2:1,3; 1 Co. 16:1,2; At. 20:7].

60. Come deve essere santificato il 'sabato'?
Il 'sabato' deve essere santificato con un santo riposo per tutto quel giorno, cessando da quelle occupazioni mondane e da quelle ricreazioni legittime comuni negli altri giorni; e trascorrendo l'intero tempo nell'esercizio del culto pubblico e privato verso Dio, eccetto per quanto è necessario assumersi in opere di necessità e di misericordia.

[Es. 20:8,10; 16:25-28; Ne. 13:15-22; Lu. 4:16; At. 20:7; Sl. 92; Is. 66:23; Mt. 12:1-31].

61. Che cosa si proibisce nel quarto comandamento?
Nel quarto comandamento si proibisce l'omissione o l'esercizio negligente dei doveri ivi richiesti, come pure la profanazione di questo giorno con l'ozio, o con il compiere ciò che in sé è peccaminoso. In esso viene altresì proibito il coltivare pensieri, parole o opere non necessarie al riguardo delle nostre occupazioni o ricreazioni mondane.

[Ez. 22:26; Am. 8:5; Ml. 1:13; At. 20:7,9; Ez. 23:38; Gr. 17:24-26; Is. 58:13].

62. Quali sono le ragioni annesse al quarto comandamento?
Le ragioni annesse al quarto comandamento sono: il permesso che Dio ci dà di occuparci del nostro lavoro sei giorni alla settimana, il suo pretendere legittimamente proprietà sul settimo giorno, il Suo proprio esempio, e la sua benedizione sul 'sabato'. Commento

[Es. 20:9; Es. 20:11].

63. Qual è il quinto comandamento?
Il quinto comandamento è: "Onora tuo padre e tua madre; affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra, la quale il Signore Iddio tuo ti dà.

[Es. 20:12].

64. Che cosa si prescrive nel quinto comandamento?
Nel quinto comandamento si prescrive che venga preservato l'onore, e l'adempimento dei doveri, che spettano a ciascuno che, in diversi luoghi e rapporti, ci sia superiore, inferiore, od eguale.

[Ef. 5:21; 2 Pi. 2:17; Ro. 12:10].

65. Che cosa si proibisce nel quinto comandamento?
Nel quinto comandamento si proibisce la negligenza o qualunque cosa sia deleteria all'onore e al dovere che spetta a ciascuno nei loro diversi luoghi e rapporti.

[Mt. 15:4-6; Ez. 34:2-4; Ro. 13:8].

66. Qual è la ragione che viene annessa al quinto comandamento?
La ragione annessa al quinto comandamento è la promessa di una vita lunga e prospera (fintanto che sia utile alla gloria divina e il loro bene), a tutti quelli che osservano questo comandamento.

[De. 5:16; Ef. 6:2,3].

67. Qual è il sesto comandamento?
Il sesto comandamento è: "Non uccidere".

[Es. 20:13].

68. Che cosa si prescrive in questo comandamento?
Nel sesto comandamento si prescrive ogni sforzo legittimo di preservare la nostra propria vita, e la vita degli altri.

[Ef. 5:28,29; 1 Re 18:4].

69. Che cosa si proibisce nel sesto comandamento?
Il sesto comandamento proibisce il togliersi la vita, o sopprimere ingiustamente la vita del nostro prossimo, o qualunque altra cosa che lo favorisca.

[At. 16:28; Ge. 9:6].

70. Qual è il settimo comandamento?
Il settimo comandamento è: "Non commettere adulterio".

[Es. 20:14].

71. Che cosa si prescrive nel settimo comandamento?
Nel settimo comandamento si prescrive la preservazione della castità propria e dell'altrui persona, in cuore, parola e comportamento.

[1 Co. 7:2-5.34,36; Cl. 4:6; 1 Pi. 3:2].

72. Che cosa si proibisce nel settimo comandamento?
Nel settimo comandamento si proibisce ogni pensiero, parola ed azione non casta. Commento.

[Mt. 15:19; 5:28; Ef. 5:3,4].

73. Qual è l'ottavo comandamento?
L'ottavo comandamento: "Non rubare".

[Es. 20:15].

74. Che cosa si prescrive nell'ottavo comandamento?
L'ottavo comandamento prescrive che noi dobbiamo acquisire quanto ci serve per vivere e per il nostro e l'altrui benessere in modo onesto e legittimo.

[1 Ti. 5:8; Le. 25:35; De. 22:1-5; Es. 23:4,5; Ge. 47:14,20].

75. Che cosa si proibisce nell'ottavo comandamento?
L'ottavo comandamento proibisce tutto ciò che possa ingiustamente privare gli altri di quanto possiedono od ostacolare il loro diritto al lavoro, alla proprietà o al benessere. Il che include anche la negligenza nel lavoro che ci è utile per sostentare noi stessi e quanti dipendono da noi.

[Pr. 21:17,21; 28:19; Ef. 4:28]43.

76. Qual è il nono comandamento?
Il nono comandamento è: "Non dire falsa testimonianza contro al tuo prossimo"

[Es. 20:16].

77. Che cosa si prescrive nel nono comandamento?
Nel nono comandamento si prescrive il mantenimento e la difesa della verità nel contesto dei rapporti sociali, del buon nome nostro e del nostro prossimo, specialmente nel rendere testimonianza.

[Za. 8:16; 3 Gv. 12; Pr. 14:5,25].

78. Che cosa si proibisce nel nono comandamento?
Nel nono comandamento si proibisce di compiere qualunque cosa sia pregiudizievole alla verità, oppure ingiuriosa al buon nome nostro o altrui.

[1 Sa. 17:28; Le. 19:16; Sl. 15:3]44.

79. Qual è il decimo comandamento?
Il decimo comandamento è: "Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo; né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo".

[Es. 20:17].

80. Che cosa si prescrive nel decimo comandamento?
Nel decimo comandamento si prescrive il dovere di accontentarci della condizione in cui si è, con un atteggiamento giusto e caritatevole verso il nostro prossimo, e verso tutto ciò che gli appartiene.

[Eb. 13:5; 1 Ti. 6:6; Gb. 31:29; Ro. 12:15; 1 Ti. 1:5; 1 Co. 13:4-7].

81. Che cosa si proibisce nel decimo comandamento?
Nel decimo comandamento si prescrive ogni insoddisfazione e malcontento della nostra propria condizione, invidia o avvilimento per i beni del nostro prossimo, ogni brama disordinata e voglia per tutto ciò che gli appartenga.

[1 Re 21:4; Et. 5:13; 1 Co. 10:10].

82. Vi può essere qualcuno in grado di osservare perfettamente tutti i comandamenti di Dio?
Nessun semplice essere umano da dopo la caduta è in grado in questa vita di osservare perfettamente i comandamenti di Dio, anzi, quotidianamente li trasgredisce in pensiero, parola ed opera.

[Ec. 7:20;l 1 Gv. 1:8,10; Ga. 5:17; Ge. 6:5; 8:21; Ro. 3:9-21; Gm. 3:2-13].

83. Tutte le trasgressioni della legge sono ugualmente gravi?
In sé stessi alcuni peccati, e per diverse aggravanti, sono agli occhi di Dio più gravi di altre.

[Ez. 8:6,13,15; 1 Gv. 5:16; Sl. 78:17,32,56].

84. Che cosa merita ogni peccato?
Ogni peccato merita l'ira e la maledizione di Dio, sia in questa vita che nella vita a venire. Commento.

[Ef. 5:6; Ga. 3:10; La. 3:39; Mt. 25:41].

85. Che cosa ci prescrive Dio per poter sfuggire dall'ira e dalla maledizione che il nostro peccato merita?
Per sfuggire dall'ira e dalla maledizione di Dio che il nostro peccato merita, Dio prescrive da noi fede in Gesù Cristo, il ravvedimento per ottenere la vita, insieme all'uso diligente dei mezzi esteriori per cui Cristo ci comunica i benefici della redenzione.

[At. 20:21; Pr. 2:1-5; 8:33-36; Is. 55:3].

86. Che cos'è la fede in Gesù Cristo?
La fede in Gesù Cristo è una grazia salvifica, per la quale noi Lo riceviamo e confidiamo in Lui solo per la nostra salvezza, come ci è offerta nell'Evangelo.

[Eb. 10:39; Gv. 1:12; Is. 26:3,4; Fl. 3:9; Ga. 2:16].

87. Che cos'è il ravvedimento per ottenere la vita?
Il ravvedimento per ottenere la vita è una grazia salvifica, per la quale un peccatore, da una profonda consapevolezza del proprio peccato, e ricevendo la misericordia di Dio in Gesù Cristo, si volge, con dispiacere e odio per il proprio peccato, da esso verso Dio, con pieno consapevolezza, e dopo essersi impegnato ad una nuova obbedienza.
[At. 11:18; 2:37,38 Gl. 2:12; Gr. 3:22; Gr. 31:18,19; Ez. 36:31. 2 Co. 7:11; Is. 1:16,17].

88. Quali sono i mezzi esteriori per i quali Cristo ci comunica i benefici della redenzione?
I mezzi esteriori ordinari per cui Cristo ci comunica i benefici della redenzione, sono le sue ordinanze, in modo particolare la Parola, i sacramenti e la preghiera; i quali tutti diventano efficaci per la salvezza dell'eletto. Commento.

[Mt. 28:19,20; At. 2:42,46,47].

89. Com'è che la Parola si rende efficace ai fini della salvezza?
E' lo Spirito Santo che rende la lettura, ma specialmente la predicazione della Parola un efficace mezzo per convincere e convertire i peccatori, nonché per edificarli in santità e consolazione, attraverso la fede, per la loro salvezza.

[Ne. 8:8; 1 Co. 14:24,25; At. 26:18; Sl. 19:8; At. 20:32; Ro. 15:4; 2 Ti. 3:15-17; Ro. 10:13-17; 1:16].

90. In qual modo è necessario leggere ed udire la Parola, affinché essa possa divenire efficace ai fini della salvezza?
Affinché la Parola possa divenire efficace ai fini della salvezza, dobbiamo accostarci ad essa con ogni diligenza, preparazione, e con la preghiera; riceverla con fede ed amore, applicarvi il nostro cuore, e praticarla nella nostra vita.

[Pr. 8:34; 1 Pi. 2:1,2; Sl. 119:18; Eb. 4:2; 2 Te. 2:10; Sl. 119:11; Lu. 8:15; Gm. 1:25].

91. Come possono i sacramenti divenire uno strumento efficace per la salvezza?
I sacramenti diventano efficaci strumenti per la salvezza, non perché abbiano in sé stessi qualche virtù, o in colui che li amministra; ma solo per la benedizione di Cristo, e l'opera dello Spirito Santo in coloro che li ricevono per fede.

[1 Pi. 3:21; Mt. 3:11; 1 Co. 3:6,7; 1 Co. 12:13].

92. Che cos'è un sacramento?
Un sacramento è una sacra ordinanza istituita da Cristo, per cui, mediante segni visibili, Cristo, ed i benefici del nuovo Patto, vengono rappresentati, suggellati ed applicati ai credenti.

[Ge. 17:7,10, Es. 12; 1 Co. 11:23,26].

93. Quali sono i sacramenti di cui parla il Nuovo Testamento?
I sacramenti di cui parla il Nuovo Testamento sono: il battesimo, e la Cena del Signore. Commento.

[Mt. 28:19; Mt. 26:26-28].

94. Che cos'è il battesimo?
Il battesimo è un sacramento, per cui il lavare con acqua nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo, significano e suggellano (1) il nostro innesto in Cristo, (2) la nostra partecipazione ai benefici del patto di grazia, e (3) il nostro impegno ad essere del Signore.

[Mt. 28:19; Ro. 6:4; Ga. 3:27].

95. A chi deve essere amministrato il battesimo?
Il battesimo non deve essere amministrato a chiunque sia fuori dalla chiesa visibile, fintanto che questi non professi la propria fede in Cristo ed obbedienza a Lui. Però i figli di quanti sono membri della chiesa visibile devono essere battezzati.

[At. 8:36,37; 2:38; At. 2:38,39; Ge. 17:10; comp. con Cl. 2:11,12; 1 Co. 7:14].

96. Che cos'è la Cena del Signore?
La Cena del signore è un sacramento in cui, dando e ricevendo pane e vino secondo quanto Cristo ha stabilito, viene rappresentata la Sua morte; e coloro che degnamente la ricevono sono per fede, e non in modo carnale e materiale, resi partecipi del Suo corpo e del Suo sangue, con tutti i suoi benefici, per il loro nutrimento spirituale e la loro crescita nella grazia.

[1 Co. 11:23-26; 10:16].

97. Che cosa si prescrive per ricevere degnamente la Cena del Signore?
Si richiede da essi che partecipino degnamente alla Cena del Signore, che (1) si esaminino per vedere se essi vi riconoscono il corpo del Signore, (2) se hanno fede di nutrirsi di Lui, (3) se si sono ravveduti, (4) se hanno amore e una nuova obbedienza; altrimenti, se venissero indegnamente, essi mangerebbero e berrebbero la loro propria condanna.

[1 Co. 11:28,29; 2 Co. 13:5; 1 Co. 11:31; 1 Co. 10:16,17; 1 Co. 5:7,8; 1 Co. 11:28,29].

98. Che cosa significa pregare?
Pregare significa offrire a Dio l'espressione dei nostri desideri. Essi devono essere conformi alla Sua volontà, chiesti nel nome di Cristo, accompagnati dalla confessione dei nostri peccati, e riconoscendo i doni di misericordia che Egli sempre ci largisce.

[Sl. 62:8; 1 Gv. 5:14; Gv. 16:23; Sl. 32:5,6; Da. 9:4; Fl. 4:6].

99. Dio ci ha lasciato per guidarci nella preghiera?
L'intera Parola di Dio ci è utile per guidarci nella preghiera, ma la regola speciale atta a guidarci è quella forma di preghiera che Cristo ha insegnato ai suoi discepoli, comunemente chiamata 'il Padre nostro'.

[Mt. 6:9-13; Lu. 11:2-4].

100. Che cosa ci insegna l'introduzione al Padre Nostro?
L'introduzione al Padre Nostro, e cioè: "Padre nostro, che sei nei cieli" ci insegna ad accostarci a Dio con ogni santa riverenza e fiducia, come bambini verso il loro padre, un padre in grado e pronto ad aiutarci, e che noi dovremmo pregare per e con gli altri. Commento.

[Mt. 6:9; Ro. 8:15; Lu. 11:13; At. 12:5; 1 Ti. 2:1].

101. Per che cosa preghiamo nella prima richiesta?
Nella prima richiesta, cioè: "Sia santificato il tuo nome", noi preghiamo a che Dio metta in grado noi e gli altri, di glorificarLo in tutto ciò in cui Egli si fa conoscere; e che Egli disponga ogni cosa alla Sua propria gloria. 

[Mt. 6:9; Sl. 67:2,3; 83].

102. Per che cosa preghiamo nella seconda richiesta?
Nella seconda richiesta, cioè: "Venga il tuo regno" preghiamo affinché il regno di Satana venga distrutto, che il regno della grazia possa avanzare, noi e gli altri introdotti in esso e in esso conservati; e che la venuta del regno di gloria possa essere affrettata.

[Mt. 6:10; Sl. 68:1,18; Ap. 12:10,11; 2 Te. 3:1; Ro. 10:1; Gv. 17:9,20; Ap. 22:20].

103. Per che cosa preghiamo nella terza richiesta?
Nella terza richiesta, cioè: "Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo", noi preghiamo che Dio, per la Sua grazia, ci metta in grado e ci renda volonterosi a conoscere, obbedire, e sottometterci alla Sua volontà in ogni cosa, come fanno gli angeli nel cielo.

[Mt. 6:10; Sl. 67; 119:36; Mt. 26:39; 2 Sa. 15:25; Gb. 1:21; Sl. 103:20,21].

104. Per che cosa preghiamo nella quarta richiesta?
Nella quarta richiesta, cioè: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", noi preghiamo che del liberale dono di Dio possiamo ricevere un abbondante porzione delle buone cose di questa vita e con esse godere delle Sue benedizioni.

[Pr. 30:8; Sl. 90:17].

105. Per che cosa preghiamo nella quinta richiesta?
Nella quinta richiesta, cioè: "E perdonaci i nostri debiti come anche noi perdoniamo ani nostri debitori", preghiamo che Dio, per i meriti di Cristo, ci perdoni gratuitamente di tutti i nostri peccati; il che noi siamo ancor più incoraggiati a chiedere, perché per grazia noi siamo messi in grado di perdonare di cuore agli altri.

[Mt. 6:12; 51:1,2,7,9; Da. 9:17-19; Lu. 11:4].

106. Per che cosa preghiamo nella sesta richiesta?
Nella sesta richiesta: "E non indurci in tentazione, ma liberaci dal maligno", preghiamo che Dio ci trattenga dall'essere tentati a peccare, o ci appoggi e ci liberi quando siamo tentati.

[Mt. 6:13; Mt. 26:41; 2 Co. 12:7,8].62

107. Che cosa ci insegna la conclusione del Padre Nostro?
La conclusione del Padre Nostro, cioè: "perché tuo è il regno, la potenza e la gloria in eterno. Amen", ci insegna a ricevere il nostro incoraggiamento nel pregare solo dalla gloria di Dio, e nelle nostre preghiere a lodarlo, ascrivendogli regno, potenza e glori. Infine, come testimonianza del nostro desiderio e certezza di essere esauditi, noi diciamo "Amen!". 

[Mt. 6:13; Da. 9:4,7,8,9,16,17,18,19; 1 Cr. 29:10-13; 1 Co. 14:16; Ap. 22:20,2].

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