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Prima domenica

D. 1 In che consiste la tua unica consolazione In vita e in morte?

R. Nel fatto che col corpo e con l’anima, in vita e in morte[1], non sono più mio[2], ma appartengo ai mio fedele Salvatore Gesù Cristo[3], il quale col suo prezioso sangue[4] ha pienamente pagato il prezzo di tutti i miei peccati e mi ha redento da ogni potere del diavolo[5]; e mi preserva cosi[6] che neppure un capello può cadermi dal capo[7] senza la volontà del Padre mio che è nel cielo; ed anzi ogni cosa deve cooperare alla mia salvezza[8]. Pertanto. per mezzo del suo santo Spirito egli mi assicura anche la vita eterna[9] e mi rende di tutto cuore volenteroso e pronto a vivere d’ora innanzi per lui[10].

D. 2 Quante cose ti è necessario conoscere per poter vivere e morire nella beatitudine di questa consolazione?

R. Tre cose: in primo luogo, la grandezza del mio peccato e della mia miseria[11]; secondariamente, come sono redento da tutti i miei peccati e dalla mia miseria[12]; ed infine, come debbo essere grato a Dio di questa redenzione[13].

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[1] “Nessuno di noi infatti vive per sé stesso, e nessuno muore per sé stesso; perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore. Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore sia dei morti sia dei viventi” (Ro. 14:7-9).

[2] “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1 Co. 6:19,20).

[3] "voi siete di Cristo; e Cristo è di Dio" (1 Co. 3:23); "Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone" (Tt. 2:14).

[4] "sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia" (1 Pi. 1:18,19); "Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato ... Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1 Gv. 1:7; 2:2).

[5] "Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi" (Gv. 8:34-36). "Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita" (Eb. 2:14,15); "Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo" (1 Gv. 3:8).

[6] "Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno» ... Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno»" (Gv. 6:39,40; 10:27-30); "Ma il Signore è fedele ed egli vi renderà saldi e vi guarderà dal maligno" (2 Ts. 3:3); "che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi" (1 Pi. 1:5).

[7] "Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri" (Mt. 10:29); "Voi sarete traditi perfino da genitori, fratelli, parenti e amici; faranno morire parecchi di voi; e sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma neppure un capello del vostro capo perirà" (Lu. 21:16-18).

[8] “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno” (Ro. 8:28).

[9] "E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio" (Ro. 8:15,16); "Or colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori" (2 Co. 1:21,22); "Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito" (2 Co. 5:5); "In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria" (Ef. 1:13,14).

[10] “infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio” (Ro. 8:14).

[11] "Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottomessi al peccato, com'è scritto: Non c'è nessun giusto,neppure uno" (Ro. 3:9,10); "Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi" (1 Gv. 1:10).

[12] "Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo" (Gv. 17:3); "In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati». ... Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome»" (At. 4:12; 10:43).

[13] "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli" (Mt. 5:16). "e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio" (Ro. 6:13); "perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce - poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità - esaminando che cosa sia gradito al Signore" (Ef. 5:8-10); "Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia" (1 Pi. 2:9,10).

Seconda domenica
D. 3. Che cos'è che ti fa prendere coscienza della tua miseria?

R. La Legge di Dio[1], espressa in modo chiaro ed autorevole dalla Bibbia.

D. 4 ...e che cosa esige da noi la legge divina?

R. Ce lo insegna Cristo con un sommario: "Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutta la forza tua[2]. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti[3]” (Mt. 22:34-40; Mr. 12:28-34).
D. 5 Potresti tu adempiere, se volessi, alla Legge divina?

R. No[4], perché sono per natura incline ad odiare Dio ed il prossimo[5].



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[1] “perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato” (Ro. 3:20); leggere Romani 7:7-25

[2] “Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze” (De. 6:5).

[3] “Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il SIGNORE” (Le. 19:18).

[4] "com'è scritto: «Non c'è nessun giusto, neppure uno" (Ro, 3:10); "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Ro. 3:23); "Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi.... Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi" (Ro. 1:8,10).

[5] "Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo. Poi mandò fuori la colomba per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra" (Ge. 6:5; 8:8)."Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?" (Gr. 17:9); "ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra ...  infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo" (Ro. 7:23:8:7). "Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri" (Ef. 2:3); "Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell'invidia, odiosi e odiandoci a vicenda" (Tt. 3:3).

Terza domenica
6. D. Ha dunque Iddio creato l’uomo così empio e perverso?

R. No. Iddio ha creato l’uomo buono[1] e ad immagine propria[2], cioè veramente giusto e santo[3], perché conosca debitamente Lui, Suo Creatore[4], e Lo ami di cuore e viva con Lui in eterna beatitudine, per lodarlo e glorificarlo[5].

7. D. E da dove proviene questo stato corrotto dell’uomo?

R. Dalla caduta e disubbidienza dei nostri progenitori, Adamo ed Eva[6], nel Paradiso; per il che la nostra natura è divenuta così viziata (corrotta)[7] che noi tutti siamo stati concepiti e siamo nati nel peccato[8].

8. D. Siamo talmente corrotti da essere incapaci del benché minimo bene e portati ad ogni sorta di male?

R. Si[9], a meno che non nasciamo di nuovo mediante lo Spirito di Dio[10].



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[1] “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno” (Ge. 1:31).

[2] “Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina” (Ge. B1:26,27).

[3] “a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità” (Ef. 4:24).

[4] “vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato” (Cl. 3:10).

[5] Leggere il Salmo 8.

[6] Leggere Genesi 3.

[7] “Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... Dunque, come con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti gli uomini. Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti” (Ro. 5:12,18,19).

[8] “Ecco, io sono stato generato nell'iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato” (Sl. 51:5).

[9] "Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo" (Ge. 6:5); "Il SIGNORE sentì un odore soave; e il SIGNORE disse in cuor suo: «Io non maledirò più la terra a motivo dell'uomo, poiché il cuore dell'uomo concepisce disegni malvagi fin dall'adolescenza; non colpirò più ogni essere vivente come ho fatto" (Ge. 8:21); "Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno" (Gb. 14:4); "Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti" (Is. 53:6).

[10] “Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?». Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Gv. 3:3-5).

Quarta domenica
9. D. Dio non è quindi ingiusto nei riguardi dell’uomo esigendola lui nella sua legge ciò che egli non può fare?

R. No, perché Dio lo ha creato in modo che egli potesse farlo[1]. Ma l’uomo, per istigazione del diavolo[2], si è privato di questi doni, lui e tutti i suoi discendenti[3], mediante una disubbidienza[4] proveniente dalla sua propria volontà.

10. D. Dio vuole lasciare impunite una tale disubbidienza e una tale caduta (apostasia)?

R. Assolutamente No. Al contrario, Egli è terribilmente dispiaciuto dei peccati, sia originale, che attuali, e vuole punirli, a causa del suo giusto giudizio, nel tempo e nell’eternità[5], come ha affermato lui stesso: “Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in pratica!” (Galati 3:10).

11. D. Dio non è dunque anche misericordioso?

R. Dio è certamente misericordioso[6], ma è anche giusto[7], ragion per cui la Sua giustizia esige che il peccato commesso contro la suprema maestà di Dio sia anche punito con la massima pena, cioè la pena eterna, nel corpo e nell’anima[8].



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[1] “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno” (Ge. 1:31)

[2] "Dio il SIGNORE disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato»" (Ge. 3:13); "Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna" (Gv. 8:44); "Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione" (1 Ti. 2:13,14).

[3] "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... Dunque, come con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti gli uomini. Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti" (Ro. 5:12,18,19).

[4] “La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò” (Ge. 3:6).

[5] "…che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente; che punisce l'iniquità dei padri sopra i figli e sopra i figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione!»" (Es. 34:7); "poiché tu non sei un Dio che prenda piacere nell'empietà; presso di te il male non trova dimora. Quelli che si vantano non resisteranno davanti agli occhi tuoi; tu detesti tutti gli operatori d'iniquità. Tu farai perire i bugiardi; il SIGNORE disprezza l'uomo sanguinario e disonesto" (Sl. 5:4-6).

[6] "...e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. ... Il SIGNORE passò davanti a lui, e gridò: «Il SIGNORE! il SIGNORE! il Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in bontà e fedeltà, che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente; che punisce l'iniquità dei padri sopra i figli e sopra i figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione!»" (Es. 20:6; 34:6,7); "Il SIGNORE è pietoso e clemente, lento all'ira e ricco di bontà. Egli non contesta in eterno, né serba la sua ira per sempre" (Sl. 103:8,9).

[7] "Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano ... che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente; che punisce l'iniquità dei padri sopra i figli e sopra i figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione!»" (Es. 20:5; 34:7); "Riconosci dunque che il SIGNORE, il tuo Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti, ma a quelli che lo odiano rende immediatamente ciò che si meritano, e li distrugge; non rinvia, ma rende immediatamente a chi lo odia ciò che si merita. Osserva dunque i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che oggi ti do, mettendoli in pratica" (De. 7:9-11); "poiché tu non sei un Dio che prenda piacere nell'empietà; presso di te il male non trova dimora. Quelli che si vantano non resisteranno davanti agli occhi tuoi;u detesti tutti  gli operatori d'iniquità. Tu farai perire i bugiardi; il SIGNORE disprezza l'uomo sanguinario e disonesto" (Sl. 5:4-6); "Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!». E ancora: «Il Signore giudicherà il suo popolo». È terribile cadere nelle mani del Dio vivente" (Eb. 10:30,31).

[8] “Allora risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me". Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita

Quinta domenica
12. D. Poiché abbiamo meritato, secondo il giusto giudizio di Dio, una pena temporale ed eterna, in che modo potremmo liberarcene e tornare in grazia (e tornare ad essere ricevuti nel Suo favore)?

R. Dio vuole che la Sua giustizia sia soddisfatta[1]. Dobbiamo quindi ripagarlo interamente o noi stessi o mediante un altro[2].

13. D. Ma possiamo fare questo pagamento noi stessi?

R. Assolutamente No. Al contrario, noi aumentiamo ogni giorno il nostro debito[3].

14. D. Ma una creatura qualsiasi può pagare per noi?

R. Nessuna, poiché, in primo luogo Dio non vuole punire nessuna altra creatura per una mancanza di cui l’uomo si è reso colpevole[4]; in secondo luogo, nessuna creatura, che sia semplicemente tale, può sopportare il perso della collera eterna di Dio contro il peccato, né può liberarne altri[5].

15. D. Quale mediatore e liberatore dobbiamo quindi cercare?

R. Qualcuno che sia un vero[6] uomo e che sia giusto[7] e che sia tuttavia più forte di tutte le creature, cioè che sia al tempo stesso vero Dio[8].



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[1] "Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano ... Rifuggi da ogni parola bugiarda; e non far morire l'innocente e il giusto; perché io non assolverò il malvagio" (S. 20:5; 23:7). Leggere Romani 2:1-11.

[2] "Egli vedrà il frutto del suo tormento interiore, e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità" (Is. 53:11); "Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito" (Ro. 8:3,4).

[3] "Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere?" (Sl. 130:3); "rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori" (Mt. 6:12); "Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento? Tu, invece, con la tua ostinazione e con l'impenitenza del tuo cuore, ti accumuli un tesoro d'ira per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio" (Ro. 2:4,5).

[4] "Ecco, tutte le vite sono mie; è mia tanto la vita del padre quanto quella del figlio; chi pecca morirà ... La persona che pecca è quella che morirà, il figlio non pagherà per l'iniquità del padre, e il padre non pagherà per l'iniquità del figlio; la giustizia del giusto sarà sul giusto, l'empietà dell'empio sarà sull'empio" (Ez. 18:4,20). "Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita. Infatti, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di Abraamo. Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l'espiazione dei peccati del popolo. Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati" (Eb. 2:14-18).

[5] "Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere?" (Sl. 130:3); "Chi può resistere davanti alla sua indignazione? Chi può sopportare l'ardore della sua ira? Il suo furore si spande come fuoco e le rocce si schiantano davanti a lui" (Na. 1:6).

[6] "Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti" (1 Co. 15:21). "Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l'espiazione dei peccati del popolo" (Eb. 2:17).

[7] "Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato con il ricco, perché non aveva commesso violenze né c'era stato inganno nella sua bocca" (Is. 53:9); "Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui" (2 Co. 5:21); "Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli" (Eb. 7:26).

[8] "Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele ... per dare incremento all'impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre: questo farà lo zelo del SIGNORE degli eserciti" (Is. 7:14; 9:6); "Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con il quale sarà chiamato: SIGNORE nostra  giustizia" (Gr. 23:6); "Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito" (Ro. 8:3,4).

Sesta domenica
16. D. Perché deve essere un vero uomo, e che sia giusto?

R. Egli deve essere un vero uomo, “perché la giustizia di Dio esige che la (stessa) natura umana, la quale ha peccato, paghi per il peccato[1]”; Egli deve essere un uomo giusto “perché un uomo che fosse egli stesso peccatore non potrebbe pagare per gli altri”[2].

17. D. Perché deve essere al tempo stesso vero Dio?

R. Egli deve essere vero Dio “affinché con la potenza della Sua divinità[3] possa sopportare il peso dell’ira di Dio[4] nella Sua umanità e acquistarci e renderci la giustizia e la vita[5].

18. D. Ma chi è questo Mediatore che è al tempo stesso vero Dio e un vero uomo che sia giusto?

R. Nostro Signore Gesù Cristo[6], il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione (1 Corinzi 1:30).

19. D. Donde sai tu questo?

R. Dal santo Evangelo, che Dio stesso ha anzitutto rivelato nel paradiso [terrestre][7], che ha poi fatto annunciare dai santi patriarchi[8] e dai profeti[9], prefigurare dai sacrifici e dalle altre cerimonie della legge[10] e che ha, infine, portato a compimento attraverso il Suo unico e diletto Figlio[11].



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[1] "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... Poiché, fino alla legge, il peccato era nel mondo, ma il peccato non è imputato quando non c'è legge. Eppure, la morte regnò, da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. Però, la grazia non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno solo, molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti" (Ro. 5:12-15); "Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti" (1 Co. 15:21); "Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita. Infatti, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di Abraamo" (Eb. 12:14-16).

[2] "Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli; il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto sé stesso" (Eb. 7:26,27); "Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito" (1 Pi. 3:18).

[3]“Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace,per dare incremento all'impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre: questo farà lo zelo del SIGNORE degli eserciti” (Is. 9:6).

[4] "Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un fuoco che divora, un Dio geloso" (De. 4:24); "Chi può resistere davanti alla sua indignazione? Chi può sopportare l'ardore della sua ira? Il suo furore si spande come fuoco e le rocce si schiantano davanti a lui" (Na. 1:6); "Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere?" (Sl. 130:3).

[5] "Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e grazie alle sue ferite noi siamo stati guariti" (Is. 53:5); "Egli vedrà il frutto del suo tormento interiore, e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità" (Is. 53:11); "Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Gv. 3:16); "Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui" (2 Co. 5:21).

[6] "Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati». Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi»" (Mt. 1:21-23). "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore" (Lu. 2:11); "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo ... Senza dubbio, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra le nazioni, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria" (2 Ti. 2:5; 3:16).

[7] “Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno»” (Ge. 3:15).

[8] "Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra» ... Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce» ...  Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né sarà allontanato il bastone del comando dai suoi piedi, finché venga colui al quale esso appartiene e a cui ubbidiranno i popoli"(Ge. 12:3; 22:18; 49:10).

[9] Leggere Isaia 53; "«Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «in cui io farò sorgere a Davide un germoglio giusto, il quale regnerà da re e prospererà; eserciterà il diritto e la giustizia nel paese. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con il quale sarà chiamato: SIGNORE nostra giustizia" (Gr. 23:5,6); "Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità? Egli non serba la sua ira per sempre, perché si compiace di usare misericordia. Egli tornerà ad avere pietà di noi, metterà sotto i suoi piedi le nostre colpe e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati. Tu mostrerai la tua fedeltà a Giacobbe, la tua misericordia ad Abraamo, come giurasti ai nostri padri, fin dai giorni antichi" (Mi. 7:18-20); "Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome»" (At. 10:43); "Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti" (Eb. 1:1).

[10] "I figli del sacerdote Aaronne metteranno del fuoco sull'altare e disporranno della legna sul fuoco" (Le. 1:7); "Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me" (Gv. 5:46); "La legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio. Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata dai peccati? Invece in quei sacrifici viene rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati; perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati. Ecco perché Cristo, entrando nel mondo, disse: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta ma mi hai preparato un corpo; non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, vengo" (nel rotolo del libro è scritto di me) "per fare, o Dio, la tua volontà"». Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato» (che sono offerti secondo la legge), aggiunge poi: «Ecco, vengo per fare la tua volontà». Così, egli abolisce il primo per stabilire il secondo. In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre" (Eb. 10:1-10).

[11] "poiché Cristo è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono" (Ro. 10:4). "ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione" (Ga. 4:4,5); "che sono l'ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo" (Cl. 2:17).

Settima domenica
20. D. Tutti gli uomini sono quindi salvati in Cristo così com’erano perduti in Adamo?

R. No, soltanto coloro che, mediante una vera fede, sono innestati in Lui e ricevono tutti i Suoi benefici[1].

21. D. Che cos’è una fede vera?

R. Non è solo una conoscenza certa mediante la quale tengo per vero tutto ciò che Dio ci ha rivelato nella Sua Parola[2], ma è anche una fiducia piena ed intera[3] che lo Spirito Santo produce in me[4] attraverso l’Evangelo e che mi assicura che non è soltanto agli altri, ma anche a me[5] che Dio ha offerto la remissione dei peccati, la giustizia e la salvezza eterna[6], per pura grazia, per il solo merito di Cristo[7].

22. D. Ma che cosa è necessario che un cristiano creda?

R. Tutto ciò che gli è promesso nell’Evangelo[8] e che gli articoli della nostra fede cristiana, universale e indubitabile, ci insegnano in breve.

23. D. Che cosa dicono questi articoli?

R. Credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese all'inferno;. il terzo giorno risuscitò da morte;. salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente;. di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cristiana universale, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.



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[1]  “Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Mt. 7:14);  “ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome” (Gv. 1:12); “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. ...Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio ...Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui” (Gv. 3:16,18,36);  “Se la primizia è santa, anche la massa è santa; se la radice è santa, anche i rami sono santi. Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo, non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te. Allora tu dirai: «Sono stati troncati i rami perché fossi innestato io». Bene: essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile per la fede; non insuperbirti, ma temi. Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te” (Ro. 11:16-21).

[2] “Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. ...Santificali nella verità: la tua parola è verità” (Gv. 17:3-17); “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono. Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi. Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti” (Eb. 11:1-3); “Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano” (Gm. 2:19).

[3] “Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». Senza venir meno nella fede, egli vide che il suo corpo era svigorito (aveva quasi cent'anni) e che Sara non era più in grado di essere madre; davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu fortificato nella sua fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli ha promesso, è anche in grado di compierlo” (Ro. 4:18-21); “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Ro. 5:1); “infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati” (Ro. 10:10); “Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Eb. 4:16).

[4] “Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo” (At. 16:14); “Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco” (Ro. 1:16); “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Ro. 10:17); “Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione” (1 Co. 1:21).

[5] “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me” (Ga. 2:20).

[6] “poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: «Il giusto per fede vivrà»” (Ro. 1:17); “In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre” (Eb. 10:10).

[7] "perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato. La giustificazione attraverso la fede in Cristo. Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù" (Ro. 3:20-26); “ppiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato” (Ga. 2:16); “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Ef. 2:8-10).

[8] “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt. 28:19); “r Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome” (Gv. 20:30,31).

Ottava domenica
24. D. Come si dividono questi articoli?

R. In tre parti. La prima tratta di Dio Padre e della nostra creazione. La seconda di Dio Figlio e della nostra redenzione. La terza dello Spirito Santo, e della nostra santificazione.

25. D. Poiché non esiste che un unico Dio[1], perché parli di tre persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo?

R. Perché Dio si è rivelato tale nella Sua Parola[2], per cui queste tre persone distinte sono il solo, vero ed eterno Dio?




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[1] “Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE” (De. 6:4). “«Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo salvatore, il SIGNORE degli eserciti: Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio” (Is. 44:6); “Io sono il SIGNORE, e non ce n'è alcun altro; fuori di me non c'è altro Dio! Io ti ho preparato, sebbene non mi conoscevi” (Is. 45:5); “Quanto dunque al mangiar carni sacrificate agli idoli, sappiamo che l'idolo non è nulla nel mondo, e che non c'è che un Dio solo. Poiché, sebbene vi siano cosiddetti dèi, sia in cielo sia in terra, come infatti ci sono molti dèi e signori, tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo” (1 Co. 8:4).

[2]“La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. Dio disse: «Sia luce!» E luce fu” (Ge. b1:2,3); ““Lo spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri” (Is. 61:1); “Egli aveva detto: «Certo, essi sono il mio popolo, i figli che non m'inganneranno». Fu il loro salvatore in tutte le loro angosce. Non fu un inviato, né un angelo ma lui stesso a salvarli; nel suo amore e nella sua benevolenza egli li redense; se li prese sulle spalle e li portò tutti i giorni del passato;  ma essi furono ribelli, contristarono il suo spirito santo; perciò egli si mutò in loro nemico, ed egli stesso combatté contro di loro” (Is. 63:8); “Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall'acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»” (Mt. 3:16,17); “E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt. 28:18); “«Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi” (Lu. 4:18); “ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto” (Gv. 4:26). “Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me” (Gv. 15:26); “La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Co. 13:13). “E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre»” (Ga. 6:4); “egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore” (Tt. 3:5,6).

Nona domenica
D. 26 Che cosa credi quando dici “Io credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra”?

R. Che l’eterno Padre di nostro Signore Gesù Cristo ha creato dal nulla il cielo e la terra e tutto ciò che vi si trova[1] e che Egli continua a conservarli ed a governarli mediante il Suo eterno consiglio e la Sua provvidenza[2] e che Egli è anche il mio Dio e mio Padre per amore di Suo Figlio Gesù Cristo[3]. In Lui io confido, al punto da non dubitare che Egli si prenda cura di tutto ciò di cui io ho bisogno per il corpo e per l’anima[4] e anche che volga in bene per me tutte le avversità che mi manda in questa valle di lacrime[5]; Egli infatti, come Dio onnipotente, può farlo[6] e, come Padre fedele, vuole anche farlo[7].



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[1] Genesi, capitoli 1, 2;  Es. 20:11 “poiché in sei giorni il SIGNORE fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il SIGNORE ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato”; Giobbe, capitoli 38, 39; Salmo 33:6 “I cieli furono fatti dalla parola del SIGNORE, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca”;  Is. 44:24 “Così parla il SIGNORE, il tuo salvatore, colui che ti ha formato fin dal seno materno: Io sono il SIGNORE, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho disteso la terra, senza che vi fosse nessuno con me”; At. 4:24 “«Signore, tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi”; At. 14:15 “Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi”.

[2] Sl. 104:27-30 “Tutti quanti sperano in te perché tu dia loro il cibo a suo tempo. Tu lo dai loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano, e sono saziati di beni. Tu nascondi la tua faccia, e sono smarriti; tu ritiri il loro fiato e muoiono, ritornano nella loro polvere. Tu mandi il tuo spirito e sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra”;  Is. 44:24 “Così parla il SIGNORE, il tuo salvatore, colui che ti ha formato fin dal seno materno: Io sono il SIGNORE, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho disteso la terra, senza che vi fosse nessuno con me”;  At. 4:24 “«Signore, tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi”; ”; At. 14:15 “Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi”.

[3] Gv. 1:12,13 „a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio“; Ro. 8:15,16 “voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio”; Ga. 4:4-7 “quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre». Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio”; Ef. 1:5 “avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà”.

[4] Sl. 55:22 *Getta sul SIGNORE il tuo affanno, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli“; Mt. 6:25,26 “Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?”; Lu. 12:22-31 “Poi disse ai suoi discepoli: «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete! E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? Se dunque non potete fare nemmeno ciò che è minimo, perché vi affannate per il resto? Guardate i gigli, come crescono; non faticano e non filano; eppure io vi dico che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu mai vestito come uno di loro. Or se Dio riveste così l'erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, gente di poca fede! Anche voi non state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e non state in ansia! Perché è la gente del mondo che ricerca tutte queste cose; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in più”.

[5] Ro. 8:28 „Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno“.

[6] Ge. 18:14 “Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il SIGNORE? Al tempo fissato, l'anno prossimo, tornerò e Sara avrà un figlio”; Ro.8:31-39 “Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?3 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello». Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore”.

[7] Mt. 6:32,33 “Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più”;  Mt. 7:9-11 “Qual è l'uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele D. no!”.

Decima domenica
27. D. Che cosa intendi con provvidenza di Dio?

R. La provvidenza di Dio è la forza onnipotente ed onnipresente di Dio[1]  mediante la quale Egli tiene come per mano i cieli e la terra, con tutte le creature[2] , e li governa, cosicché arbusti ed erba, pioggia e siccità, annata fertile e sterile, cibo e bevanda, salute e malattia, ricchezza e povertà[3] , e ogni altra cosa, non ci vengono dal caso, ma[4] dalla Sua mano paterna[5].

28. D. Quale profitto otteniamo dalla conoscenza della creazione e della provvidenza di Dio?

R. Di essere pazienti in ogni avversità[6], riconoscenti nella gioia [nella prosperità], e di confidare per il nostro avvenire nel nostro Dio e Padre fedele, dal cui amore nessuna creatura ci separerà, poiché tutte le creature sono a tal punto nella Sua mano che non possono fare il minimo movimento senza la Sua volontà[7] .



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[1] "Sono io soltanto un Dio da vicino”, dice il SIGNORE, “e non un Dio da lontano? Potrebbe uno nascondersi in luogo occulto in modo che io non lo veda?” dice il SIGNORE. “Io non riempio forse il cielo e la terra?” dice il SIGNORE" (Gr. 23; 23,24); "Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo; e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua discendenza"" (At. 17:24-28).

[2] "Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi" (Eb. 1:3).

[3]  "Non dicono in cuor loro: "Temiamo il SIGNORE, il nostro Dio, che dà la pioggia a suo tempo: la pioggia della prima e dell'ultima stagione, che ci mantiene le settimane fissate per la mietitura"" (Gr. 22:2); "Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la propria via, senza però lasciare sé stesso privo di testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere, dandovi cibo in abbondanza, e letizia nei vostri cuori”" (At. 14:15-17); "Gesù rispose: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui" (Gv. 9:3); "Il ricco e il povero s'incontrano; il SIGNORE li ha fatti tutti e due" (Pr. 22:2).

[4] Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE. In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nessuna colpa" (Gb. 1:21,22); "Allontana da me il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano" (Sl. 39:10); "...sapendo che la prova della vostra fede produce costanza" (Gm. 1:3).

[5] "Mangerai dunque e ti sazierai e benedirai il SIGNORE, il tuo Dio, a motivo del buon paese che ti avrà dato" (De. 8:10); "In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi" (1 Ts. 5:18).

[6] "Getta sul SIGNORE il tuo affanno, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli" (Sl. 55:22); "non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza. Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato" (Ro. 5:3-5); "infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Ro. 8:38,39).

[7] "Il SIGNORE disse a Satana: “Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona”. E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE (...) Il SIGNORE disse a Satana: “Ebbene, egli è in tuo potere; soltanto rispetta la sua vita”" (Gb. 1:12; 2:6); "Il cuore del re, nella mano del SIGNORE, è come un corso d'acqua; egli lo dirige dovunque gli piace" (Pr. 21:1); "Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo; e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua discendenza" (At. 17:24-28).

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